Visita guidata in italiano di uno dei templi più spettacolari del Mediterraneo antico
con la Prof.ssa Federica Spagnoli
RITROVO: 12:40 presso il parcheggio accanto al San Raflu Lake (mappa)
Durata: 1h30′ circa
ATTENZIONE: il santuario dista circa 20 minuti a piedi dall’ingresso dello scavo
Registrazione non necessaria
SERVIZIO GRATUITO DI BUS NAVETTA A/R [Mġarr – Ras il-Wardija] FACOLTATIVO
Partenza da eeetwell (mappa) alle 11:45
Compilare questo modulo entro mercoledì 25 settembre se si desidera usufruire del trasporto a Gozo (no traghetto)
A GUARDIA DEL MEDITERRANEO – LA MISSIONE ARCHEOLOGICA A GOZO
All’estremità nord occidentale dell’isola di Gozo si protende nel mare Ras il-Wardija, un promontorio battuto dai venti dominato da un costone roccioso a forma di cupola.
Il nome Wardija, corruzione di “guardia”, è legato alla funzione che il promontorio ha avuto in passato, fin dal Medioevo, di luogo di vedetta. Il promontorio è di raro fascino per il suo mare azzurro intenso, le sue rocce di un caldo colore avorio antico, per la vista sulla Dwejra Bay chiusa dal “Fungus rock” e per i pittoreschi terrazzamenti che digradano dolcemente verso il margine della scogliera su cui sorge il santuario dedicato alla dea Astarte.
Ras il-Wardija rappresenta uno dei più importanti santuari punico-romani dell’arcipelago maltese. Fondato dai Fenici all’inizio del IV secolo a.C., questo luogo di culto fu utilizzato ininterrottamente durante il periodo romano e oltre, mantenendo una funzione religiosa fino al Medioevo. Il santuario si articola su cinque terrazze digradanti verso il mare. Nella terrazza superiore è il santuario rupestre, con la grotta scavata nel banco di globigerina e le strutture accessorie antistanti l’ingresso (i corridoi, la cisterna e la piscina sacra), nella terrazza inferiore è il Tempio di Astarte, costruito secondo un modello architettonico diffuso nel mondo fenicio orientale e a Cipro, che consiste in un recinto che racchiude un podio centrale che sostiene l’emblema della divinità e altre istallazioni cultuali.
Il santuario doveva rivestire un ruolo importante anche come punto di riferimento per la navigazione lungo il versante ovest dell’arcipelago, funzione che sembrerebbe confermata dalle recenti indagini archeologiche effettuate sulla collina che sovrasta il santuario, dove sono stati identificati i resti di una struttura, verosimilmente un faro.
Il santuario di Ras il-Wardija fu identificato come sito di interesse archeologico nel 1963 da Michelangelo Cagiano de Azevedo, direttore della Missione Archeologica Italiana a Malta. Lo scavo del sito è iniziato l’anno successivo ed è stato completato nel 1967 sotto la direzione di Caterina Caprino. Dopo quasi sessant’anni dalla fine degli scavi, la Missione archeologica a Gozo dell’Università di Roma «La Sapienza» ha ripreso le indagini presso il sito nel 2021, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), in partenariato con la Superintendence of Cultural Heritage e Heritage Malta e in collaborazione con l’Università di Malta.