Mostra di Luciano Micallef. Un omaggio dell’artista maltese alle piazze d’Italia, Paese che ha contribuito fortemente alla sua formazione artistico-culturale.
Dal 20 luglio al 9 agosto 2020 sulle pagine Facebook e Instagram dell’Istituto.
“Quando ci troviamo davanti ad un palazzo o a una cattedrale imponente, possiamo ammirarne d’un colpo soltanto la facciata, il resto ci rimane nascosto. Spesso occorre un lungo percorso per apprezzare l’intero progetto. Tutta l’architettura si svolge man mano mentre noi camminiamo da uno spazio all’ altro, scoprendo sorprese e dettagli durante il percorso.
In questo senso l’architettura è come la musica perché per conoscere e giudicare una composizione dobbiamo attendere per tutto l’arco di tempo richiesto dall’esecuzione dell’intero brano. (Non si può capire di che cosa si tratta prima di avere ascoltato il pezzo intero).
Però si può sfidare per un po’ il tempo, sfidando la gravità, per contemplare questi monumenti dall’alto ed ammirare la grande abilità dei progettisti di una volta. Ogni volta che mi capita l’occasione di volare, per tutto il viaggio resto attaccato al finestrino per scoprire gli scenari del mondo che appaiono fra le nuvole sotto di me, così sorprendente, e mi torna alla mente Leonardo che si ostinò a disegnare il mondo tante volte, immaginando di poter vedere con gli occhi degli uccelli che lui amava tanto. La cattedrale metropolitana di Santa Maria del Fiore | Firenze
Per me rimane un mistero come gli architetti del Rinascimento riuscissero a progettare cattedrali, palazzi, piazze, giardini, tutta l’architettura come vista non soltanto dal basso ma anche dal cielo. Forse ogni tanto trovavano una collina che permetteva di avere una lontana idea di come fosse una costruzione vista dall’alto, ma ciò non bastava.
Comunque, anche se gli aerei non esistevano, i grandi architetti di allora progettavano come se un immaginario spettatore avrebbe poi ammirato le loro opere dall’alto. La prospettiva dal cielo mette in risalto la maestria di questi geni architetti che riuscirono a progettare monumenti di una bellezza straordinaria.
Quando voliamo su questo straordinario paese che è l’Italia, mi sembra quasi di poter guardare attraverso l’occhio di un dio, e forse è questo ciò che tenta di fare l’artista. L’arte vuol dire sognare con gli occhi aperti, sfidare la gravità come gli uccelli fanno per volare al di là di un mondo che ci rende schiavi dell’ impotenza del nostro sguardo limitato che, al massimo, può abbracciare l’altezza di una cattedrale.
Ho qui cercato di riprodurre queste architetture come frammenti della storia, ho tolto il superfluo per farne risaltare la qualità e la bellezza. Ho aggiunto altri frammenti di colore che rappresentano luoghi sconosciuti senza nome, destinazioni dimenticate, che comunque fanno parte della nostra memoria e stabiliscono un dialogo con le forme concrete. Il dialogo tra realtà e astratto è la memoria delle esperienze quotidiane di tutti, tra ciò che è tangibile e ciò che e’ effimero, tra situazioni in cui risulta difficile distinguere il realmente accaduto e ciò che si è sognato, il finito e ciò che si è sempre desiderato” (Luciano Micallef).
Le opere qui presentate per la prima volta in forma elettronica, furono esposte nel 2007 nel Salone di questo Istituto Italiano di Cultura nella mostra “Rivisitazioni”.
Luciano Micallef ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel corso di un lungo periodo di tempo, il suo stile inizialmente di pittura realistica si è evoluto verso una totale astrazione, con composizioni audaci e colorate. Possiamo definire il suo stile eclettico, per l’uso diversificato di materiali che fanno apparire le sue opere ogni volta molto diverse. La sua continua ricerca di nuovi mezzi espressivi si è aggiunta ad una eloquenza di identità. La presenza forte e positiva del colore identifica immediatamente le opere di Micallef. Le sue opere non sussurrano, ma impongono l’attenzione e coinvolgono, come in una conversazione. Micallef è riuscito a introdurre in una piccola isola come Malta la pittura astratta in alcuni dei luoghi più importanti: l’aeroporto, le scuole governative, gli alberghi, gli edifici per uffici e molte residenze private. MIcallef si è fatto un nome anche all’estero, ricevendo diverse ed importanti commissioni. Grazie alle sue mostre, ha viaggiato molto, forte anche di una passione per esplorare e conoscere altre culture, nonché incontrare altre forme d’espressione artistica.
Nel 1990 gli è stato offerto negli Stati Uniti, presso il Virginia Centre for the Creative Arts, un programma di residenza e poco dopo ha vinto l’International Visitors Programme, potendo così visitanre numerose istituzioni artistiche di quel Paese. Nel 1991, Micallef è stato invitato come artista in residenza al Luther College in Iowa. Nel 2006 è stato nuovamente artista in residenza presso l’ANU, Australian National University, a Canberra, Australia. Nell’estate del 2006 la Banca di La Valletta ha presentato una mostra retrospettiva di opere d’arte di oltre trent’anni della sua carriera. Un libro è stato pubblicato in concomitanza di una sua retrospettiva. Micallef ha esposto in musei e gallerie private in Europa, Asia, USA e Australia. Nel 1996 ha aperto Galleria 5, la sua galleria privata. L’Università di Malta ha pubblicato un libro sulle sue opere nel 1993. Un altro libro intitolato Abstracts è uscito nel 2006. Per un elenco delle mostre personali e delle collettive a cui Luciano Micallef ha partecipato, cliccare qui