La Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte si celebra ogni anno il 25 febbraio con lo scopo di riconoscere la Commedia dell’Arte “Patrimonio Culturale Immateriale Mondiale”. L’Istituto Italiano di Cultura celebra questa Giornata con Arlecchino diavolo buffo, uno spettacolo di e con Eugenio de’ Giorgi che unisce gesto, parola e musica.
Arlecchino diavolo buffo, è una narrazione, una giullarata, un’affabulazione sul personaggio, dallo Zanni al Ruzante, dall’Arlecchino seicentesco a quello nuovo di de’Giorgi, senza maschera, istrione contemporaneo, un diavolo buffo. Sette secoli di avventure prodigiose, una lunga favola senza fine. Il personaggio nasce, muta, si evolve, cresce, prorompe in un fantasmagorico fuoco d’artificio, entrando nella storia, ormai immortale. Giunto a noi da un tempo senza tempo, Arlecchino ci insegna che, in fondo, in ognuno noi c’è un po’ di Arlecchino: siamo tutti, ancora oggi, figli della Commedia dell’Arte, interpreti tutti dell’arte della commedia della vita. E’ uno spettacolo allegro, divertente, comicissimo, ricco di battute, di lazzi, di atteggiamenti mimici, di musica e canzoni, di mutamenti di maschere, di travestimenti in abiti femminili, di giochi, di parole, di “grammelot”, di sghignazzi: il tutto derivato direttamente da quella Commedia dell’Arte, che ha fatto conoscere e trionfare la tradizione teatrale italiana in tutto il mondo.
Eugenio de’ Giorgi. Attore, autore e regista, dal 1999 al 2009 assume la direzione artistica del Teatro Olmetto di Milano. Con lo spettacolo Storia della tigre e altre storie si avvicina al teatro di Dario Fo e nel 2004, grazie all’interpretazione di Mistero buffo, viene consacrato dalla critica come suo “erede spirituale”. Nel 2006 debutta con lo spettacolo Venezia 1516, affittasi monolocale zona ghetto, al Teatro alle Tese Cinquecentesche della Biennale di Venezia. Segue una tournée internazionale: Piccolo Teatro Studio di Milano, Londra al Riverside Studios, Teatro Belli di Roma …
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