A seguito della conquista romana alla fine del III secolo a.C., Melita e Gaulos (Malta e Gozo) iniziarono a produrre moneta di bronzo a proprio nome. La monetazione delle due isole è notevolmente differente: Melita emette numerosi tipi monetali con una molteplicità di soggetti di ambito religioso e scritte in punico, greco e latino. La produzione di Gaulos è limitata a una sola emissione, con tipi militari e scritte in greco. La monetazione sembra dunque contrassegnare in senso assolutamente diverso l’identità territoriale delle due isole, pure così vicine. Gli scavi della Missione Italiana a Tas-Silġ hanno portato in luce il nucleo più cospicuo di monete della zecca maltese noto finora nell’arcipelago. L’intensa frequentazione del santuario nell’alto medioevo (VI-IX sec. d.C.) offre inoltre una ricca documentazione sulle anfore da trasporto che consentono di ricostruire il ruolo economico delle isole maltesi nella rete di commerci del Mediterraneo. L’anfora dunque, come la moneta, ci serve come un proxy per ricostruire interi scenari di scambio commerciali medioevali. Studiare l’archeologia di Tas-Silġ dopo il VI secolo ha aperto un modo nuovo di vedere la storia
insulare – un processo di ricerca che rimane tuttora molto promettente.
Titoli degli interventi
– Prof.ssa Giulia Recchia (Università Sapienza di Roma), Prof.ssa Grazia Semeraro (Università del Salento), Prof.ssa Francesca Bonzano (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano): Le ricerche a Tas-Silġ e i contesti di rinvenimento delle monete.
– Prof.ssa Claudia Perassi (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano): Melita e Gaulos: due identità territoriali a confronto attraverso le loro monete.
– Dott. Nathaniel Cutajar (Heritage Malta): Byzantine Tas-Silġ – the case for an Early Medieval emporion
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