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Il “Paradiso” di Battistello Caracciolo

Conferenza di Jean-Paul De Lucca, Sante Guido, Giuseppe Mantella

Il restauro di un dipinto tra Caravaggio e Tommaso Campanella

L’occasione del restauro del dipinto detto il Paradiso di Battistello Caracciolo è la via per una riflessione sull’arte di Caravaggio e sul pensiero filosofico di Tommaso Campanella che sono alla base della storia della grande tela appena tornata alla primitiva bellezza fatta di luci, ombre e colori.

 


La presenza di Caravaggio a Napoli, così come a Malta, sconvolse la vita culturale della città. Il suo stile totalmente nuovo, fatto di luci e ombre, fu come il lampo che cambiò il modo di fare pittura. Tra coloro che ne capirono e fecero propria la rivoluzione caravaggesca uno dei più convinti seguaci fu Giovanni Battista Caracciolo, detto Battistello, al punto da divenire uno dei più grandi pittori della prima metà del Seicento.


 


Artista di successo, Caracciolo, produsse molte opere in uno stile caravaggesco tutto personale così che le sue opere furono richieste da aristocratici e borghesi a Napoli, nel sud Italia e a Malta. Sono esempi della sua arte il dipinto a La Valletta nella chiesa dei Gesuiti Il ritorno della fuga in Egitto e il Paradiso dipinto per la cattedrale di Stilo in Calabria. Città importante e viva, ove studiò e visse il grande filosofo del rinascimento Tommaso Campanella il cui pensiero filosofico-naturalista si lega strettamente alla cultura che fa da supporto al nuovo modo realistico di dipingere al naturale che ancora oggi ammiriamo nelle opere di Caravaggio e di Battistello.

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