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Architects and Knights: Italian influence in Malta during the Late Renaissance

Presentazione del libro di Francesco Mechetti

Le ricerche sulla storia e lo sviluppo del sistema di fortificazioni unico di Malta si sono svolte generalmente negli archivi maltesi. In Architects and Knights: Italian Influence in Malta during the Late Renaissance, Francesco Menchetti affronta il tema da un punto di vista completamente diverso e nuovo: ciò che gli archivi non maltesi, per lo più ignorati, possono svelare sull’influenza decisiva degli architetti italiani e gli ingegni militari rinascimentali nel progressivo sviluppo di uno dei più formidabili sistemi di difesa in tutto il mondo. Il suo contributo è prezioso per una maggiore comprensione del lavoro dei progettisti e per l’apprezzamento delle loro costruzioni. Fino ai tempi del Gran Maestro Ramon Perellos, quando la tendenza si è spostata dalla tradizione italiana dominante alle scoperte innovative dell’architettura militare francese, la trasformazione di Malta da isola indifesa a fortezza inespugnabile portava il marchio del genio del Rinascimento italiano. L’autore traccia il quadro dei contributi delle figure italiane di spicco nell’arte di costruire fortificazioni e l’idraulica, nonché i giardini e i paesaggi nell’ottica maltese, e dedica un intero capitolo alle problematiche relative alla difesa di Gozo. Opportunamente il libro completa il quadro con un’analisi del contributo della creatività italiana in campo architettonico a Malta nel XXI secolo.

 


Dal 2009 Francesco Menchetti è contract professor e insegna Storia dei Giardini e i Paesaggi presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. È autore di numerosi saggi sulla storia dell’architettura militare, l’idraulica e la costruzione degli ospedali nei Stati Pontifici durante il Rinascimento, occupandosi di architetti quali Jacopo Barozzi detto il Vignola, Domenico Tibaldi, Guidobaldo del Monte e Antonio da Sangallo il Giovane, nonché l’attività di Bartolomeo Genga nel periodo che ha trascorso a Malta. Quando ha conseguito il suo dottorato al Politecnico di Torino nel 2007, aveva già studiato la storia dei rapporti culturali tra Italia e Malta per qualche tempo. Ha iniziato i suoi studi sull’arcipelago maltese nel 1996, dopo aver ottenuto una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri d’Italia, e ha proseguito gli studi nel 1999 in collaborazione con la Fondazione Alma Mater (Università di Bologna) e il Restoration Unit (l’ente governativo maltese responsabile per i lavori di restauro), per il restauro delle mura di Floriana e la Chiesa di Santa Caterina d’Italia a Valletta. In questa occasione, l’autore ha svolto approfondite ricerche che lo hanno portato nei principali depositi archivistici d’Europa, tra i quali l’Archivo General de Simancas a Valladolid e la British Library di Londra.


 


Francesco è un membro del Centro Internazionale di Studi sulla Prospettiva di Urbino, e collabora con la Rete dei Giardini Storici (Regis), Centro di Documentazione Storica, Villa Ghirlanda Silva, Milano.


 


La didascalia:


Tiziano, Ritratto di Francesco Maria I della Rovere, Duca di Urbino, 1536-1538, olio su tela, 114,3 x 100cm, Galleria degli Uffizi, Firenze.


 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Fondazzjoni Patrimonju Malti