Da qualche tempo, in Gran Bretagna, si parla di folk horror per indicare quel miscuglio di isolamento rurale, paganesimo e paure ctonie che sembra animare come un filo segreto la cultura degli anni Settanta, tesa fra occultismo, psichedelia e incubi rurali.
Al tempo stesso, sulla scia di pensatori come Jacques Derrida e Mark Fisher, folk horror ha preso a indicare qualcos’altro: non solo certe atmosfere del passato più prossimo, ma anche e soprattutto i rapporti che noi contemporanei intratteniamo con quelle atmosfere, cercando in esse un antidoto al vuoto di senso che sembra caratterizzare il presente.
Almanacco dell’orrore popolare non è solo un viaggio alla scoperta del folk horror della provincia italiana. È, anzitutto, un’indagine sulle tensioni più segrete che animano la cultura della penisola: l’onnipresenza del passato e la compresenza di antico e moderno, la permeabilità tra mondo subalterno e cultura alta e lo slittare continuo tra centro e margine – sia esso geografico, sociale o culturale – che dà alla cultura italiana un’impronta perennemente decentrata, diasporica, soggetta a ibridazioni.
Almanacco dell’orrore popolare raccoglie saggi, racconti e testimonianze senza inseguire una (impossibile) completezza. Ne risulta un singolare missaggio, nel quale pop e folk, invenzione e tradizione si confondono: delineando così l’ombra di una Repubblica Invisibile della quale facciamo tutti, inconsapevolmente, parte.
Fabrizio Foni è senior lecturer del Dipartimento d’Italiano e membro dell’Istituto di Studi Anglo-italiani presso la University of Malta. Si occupa primariamente di cultura popolare, con un occhio di riguardo per il soprannaturale, il fantastico, il gotico e il mostruoso.
Rosario Battiato, giornalista, è coautore di Creature fantastiche di Sicilia (2018), Bestiario contemporaneo di Sicilia (2020) e autore di Etna. Guida immaginifica del Vulcano (2021) per l’editrice Il Palindromo. Studioso di fantastico popolare, dirige la serie “Guide immaginifiche” della collana “Kalispéra”. Ha curato la collana “Mirabilia” e la progettazione della rivista “Cariddi” per Rossomalpelo Edizioni.
Stefano Zammit insegna lingua e letteratura italiana presso il Junior College della University of Malta. Le sue specializzazioni riguardano la cronachistica del Settecento e la letteratura religiosa barocca e tardobarocca in chiave semiotica. Ha pubblicato una ventina di studi. In preparazione: un lavoro dedicato al trecentista fiorentino Jacopo Passavanti.
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