Regia di Roberto Rossellini (Italia, 1945 – b/n, 100 min.).
Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero
In occasione del 40ennale dalla scomparsa di Anna Magnani riteniamo doveroso ricordare la grandissima attrice italiana, “Nannarella” come era affettuosamente chiamata a Roma, con una delle sue interpretazioni che ha fatto di lei l’indimenticabile pilastro della nostra cinematografia e che l’ha resa nota al pubblico di tutto il mondo. Chi non ricorda la scena, tragica e bellissima al tempo stesso, della disperata e drammatica corsa della donna che muore gridando il nome del suo uomo catturato dalle forze naziste d’occupazione?
Riproponiamo dunque il capolavoro di Rossellini che ha dato origine al neorealismo affermatosi in Italia e all’estero come indiscussa scuola di cinema che ha messo d’accordo pubblico e critica. Il film, grazie anche alla carica emozionale delle interpretazioni di Anna Magnani e Aldo Fabrizi, ed alla citta di Roma così vera e autentica che sembra uscire da un documentario, è la rappresentazione drammatica di un periodo cupo della storia d’Italia, quasi senza speranza, che si conclude con delle immagini che sono metafora e simbolo di un domani migliore, finalmente libero dalla dittatura, dall’occupazione nazista e dai disastri della guerra.