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Comunicare la scienza e la cultura nel XXI secolo

Sfida tra lessico, editoria tradizionale e nuovi mezzi di comunicazione

Dialogo tra il Prof. Edoardo Boncinelli e il Prof. Massimo Arcangeli

XIV Settimana della lingua italiana nel mondo

Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale


 


Alto patronato del Presidente della Repubblica


Comunicare la scienza non è facile. Occorre essere chiari, sintetici e precisi. Occorre inoltre riuscire a interessare in qualche modo il fruitore, senza andare sopra le righe. Questo forse è il problema più grosso, perché si osservano molto spesso delle esagerazioni, sia in positivo che in negativo. Occorre molto buon senso e senso della misura. Essere un bravo scienziato non sempre significa essere un bravo comunicatore e in quanto ai giornalisti, si sa, sono essenzialmente dei venditori; però la scienza necessita di essere comunicata, e mai come oggi.

Anche la cultura, o almeno una certa cultura (filosofica, storica, giuridica, letteraria, ecc.), fa sempre più fatica a imboccare la strada giusta per arrivare a un pubblico di fruitori. Come far comprendere, per es., senza banalizzarlo, il pensiero di Dante? Come riuscire a spiegare le parti più complesse della Commedia? Come riuscire a divulgare, senza stravolgerle, complesse teorie o architetture concettuali del sapere umanistico? Come percorrere la via della semplificazione senza precipitare nel semplicismo? Nel 1959 Charles Percy Snow, fisico e romanziere inglese, pubblica un libro che avrebbe fatto molto discutere: The Two Cultures and the Scientific Revolution (Le due culture, Milano, Feltrinelli 1964). L’autore vi sostiene con forza l’idea di un dialogo fra scienziati e umanisti. Un dialogo oggi non più rinviabile, per il progresso stesso della scienza e della cultura ma anche per comunicare al maggior numero di persone possibile, unendo le forze, quel che scienziati e umanisti, da soli, avrebbero maggiori difficoltà a trasmettere. Su questi temi l’Istituto Italiano di Cultura a Malta ha chiamato a discutere Edoardo Boncinelli, più volte candidato al Premio Nobel per i suoi studi, e il linguista Massimo Arcangeli.


 


Edoardo Boncinelli insegna nella Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute di Milano. E’ stato Direttore della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste), dopo essere stato Capo del Laboratorio di Biologia Molecolare dello Sviluppo presso il Dipartimento di Ricerca Biologica e Tecnologica dell’Istituto Scientifico H San Raffaele di Milano. Fisico di formazione, si è dedicato allo studio della genetica e della biologia molecolare degli animali superiori e dell’uomo prima a Napoli, e poi a Milano. E’ membro dell’Accademia Europaea e dell’EMBO (Organizzazione Europea per la Biologia Molecolare), ed è stato Presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare.


Boncinelli ha dato contributi fondamentali alla comprensione dei meccanismi biologici dello sviluppo embrionale degli animali superiori e dell’uomo, individuando e caratterizzando una famiglia di geni, detti omeogèni, che controllano il corretto sviluppo del corpo, dalla testa al coccige. Queste scoperte sono riconosciute come una pietra miliare della biologia del XX secolo, se non della biologia di tutti i tempi. A partire dal 1991 si è poi dedicato alla studio del cervello e della corteccia cerebrale individuando altre due famiglie geniche che giocano un ruolo cruciale in questi processi. Ha scritto numerosi libri per le più prestigiose case editrici e scrive regolarmente su Le Scienze e sul Corriere della Sera.


 


 


Massimo Arcangeli è professore ordinario di Linguistica italiana presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari. Ha tenuto corsi e conferenze su invito in Italia, in Europa e in tutto il mondo. Linguista, sociologo della comunicazione, critico letterario e scrittore, dirige numerose imprese editoriali. Collabora con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, con radio, TV e, in veste di opinionista ed editorialista, con varie testate quotidiane e periodiche. E’ stato External Examiner per l’Università di Malta negli anni 2011/12 e 2013/14. È autore di oltre 500 contributi (a stampa e on line), fra i quali 10 monografie. Gli ultimi libri: Cercasi Dante disperatamente. L’italiano alla deriva (Roma, Carocci, 2012); Orizzonti inversi. Poesia di tutti, poesia per tutti (Roma, Aracne 2014).



  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Dipartimento di Italiano, Universita' di Malta